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al testo di Vlad
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Che il focolare della notte sia forma di scissione l’addio del giorno è sospeso nell’indice della fiamma
che puoi consolare solo sciogliendo la tua voce nel mio sguardo.
Provo a scappare, sfregato sulle rotaie di un treno che non ha mai pensato di urlare il viaggio, ma le vertebre del cielo
conoscono chirurgie della mente che sanno calcolare ogni tuo pensiero
al secondo. Del tran e tran perverso
io, ritratto del mattino, creo maschere del momento, e pettino l’aria di frammenti di sosta io, sto in qualcosa che concepisca un fondo, perché i morti amano le luci basse.
Io sono una voce che non si ascolta. Sono il silenzio che procede in eco ogni sua conquista. Sono il freddo adoperarsi di una miseria che si fa luce in bocca.
Di una ruggine dei tuoi pensieri, che fece d’oro ogni mia parola, sono una cosa consumata che aspetta di salire sotto terra.
La libertà è solo ciò che resta. |
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